a cura di Stéfano Pérez Tonella
Da mercoledì 23 febbraio
L’associazione Los Burritos propone un gruppo di lettura molto particolare. Presso la Libreria degli Asinelli di Varese leggeremo insieme, a mercoledì alterni, una serie di autori che hanno sognato città utopiche o temuto realtà terribili e distopiche.
Narrativa classica, fantascienza e…
Le idee di città, le utopie e le distopie che vi si correlano sono da sempre stimolo di riflessione e fantasia per filosofi, poeti e autori di narrativa. Dalla antica Atlantide, città meravigliosa, fin dall’epoca classica, poi nella modernità e infine nella letteratura contemporanea, quanti autori si sono trovati a riflettere su come sia e come dovrebbe essere organizzata la comunità umana.
La città è il luogo di convivenza per antonomasia.
Attraverseremo, leggendo, le Città invisibili di Calvino, alcuni dei luoghi visitati da Douglas Adams (e dal suo autostoppista galattico) fino ai luoghi che prendono forma attraverso La macchina del tempo di H. G. Wells: libro da cui partiremo il 23 febbraio 2022.
Come, dove…
Il ritrovo è alle 19 presso la Libreria degli Asinelli. Per ragioni organizzative, la partecipazione è limitata agli iscritti e i posti sono limitati.
L’iscrizione è gratuita. Le persone non ancora iscritte all’associazione potranno chiedere la tessera, che ha un costo di 10 € e permette di partecipare alla vita associativa e alle attività de Los Burritos.
La macchina del Tempo
“La Macchina del tempo” (The Time Machine) di H. G. Wells sarà il punto di partenza di un viaggio attraverso gli spazi immaginati, le diverse temporalità della letteratura utopica e distopica.
A partire dal 23 febbraio, ogni mercoledì sera a settimane alterne (19.00-20.20, green pass obbligatorio), presso la Libreria degli Asinelli, Stefano Pérez Tonella ci aiuterà a comprendere in che modo l’idea di città sia stata concepita ed espressa in letteratura, attraverso le opere di Orwell, Dickens, Butler e tanti altri.
Nel caso di G. Orwell, la città è stata oggetto di critica sociale che ha portato alla formulazione di un’idea distopica: un monito per non rischiare di cadere nella degenerazione totalitaria.
Quasi tutte le opere dello scrittore sono mosse dal desiderio di denuncia di alcune tendenze della società in cui vive che egli ritiene rischiose e potenzialmente degenerative.
Il passo seguente è tratto da un’opera che, a differenza di 1984 e di Animal Farm non è considerata appartenente al filone principale distopico di questo autore.
“Fiorirà l’aspidistra” (Keep the Aspidistra Flying) è tuttavia un lucido esempio di critica sociale e di raffigurazione della società in termini analoghi a quelli che l’autore mette in evidenza in altre sue opere.
[Egli] “spinse lo sguardo lungo quella strada priva di attrattive e in quel momento ebbe come l’impressione che, in una città come quella, la vita fosse intollerabile e senza significato. Il senso di disgregazione, di decadenza, consuetudine del nostro tempo, si fece incombente. In certo quel modo aveva a che fare coi cartelloni pubblicitari dall’altra parte della strada . Fissò adesso con occhi ancora più veggenti quelle facce sogghignanti di circa un metro di larghezza. Dopo tutto, c’era qualcosa di più che semplice vacuità, ingordigia e banalità su quelle facce. Tavolo d’Angolo arride e il suo sorriso apparentemente ottimistico, espresso con un lampeggiare di denti falsi. Ma che cosa si nascondeva dietro quell’espressività contraffatta? Desolazione, vuoto, profezie di sciagure. Se sapete guardare, come potete non vedere che dietro quel compiacimento, dietro quella contentezza effimera, sotto quella banalità panciuta e ridacchiante, c’è un terribile vuoto, una disperazione tenuta segreta? L’immenso desiderio di morte del mondo moderno.”
(G. Orwell, Fiorirà l’aspidistra)
Orwell non è l’unico che ricorre al pensiero distopico per esprimere la propria critica sociale. H. G. Wells, avendo preso coscienza della tendenza decadentista borghese che egli pensa possa minacciare la specie umana indirizzandola verso un irreversibile declino, esprime la propria inquietudine aprendo le porte al neonato genere fantascientifico, che troverà fortuna nel corso del XX secolo.
In questo caso l’autore non si limita alla critica sociale ma propone un’idea utopica dell’organizzazione non solo della città, più in generale della geopolitica mondiale.
Egli, infatti, teorizza la creazione di uno Stato Mondiale che possa garantire pace e giustizia duraturi. Dietro alle apparenti perfezioni di uno stato privo di conflitti si celano tuttavia le ingiustizie sociali che l’autore riconosceva nella quotidianità. Quella che descrive Wells ne “La macchina del tempo”, la società degli Eloi e dei Morlocks, è dunque di una forma utopia o una mascherata distopia?
Soprattutto per quanto concerne la letteratura fantascientifica, alcuni degli incontri in programma presso la Libreria degli Asinelli vedranno la conduzione di Guido Negretti, traduttore fra gli altri di Lovecraft e Twain, che approfondirà il tema delle distopie contemporanee, anche e non solo nei mondi di fantascienza.
Il Gruppo di Lettura è condotto da Stéfano Pérez Tonella e Guido Negretti.
Stéfano Pérez Tonella nasce a Varese nel 1972. Dopo essersi laureato in DAMS, ha vissuto in Spagna e America Latina, dove ha avuto modo di lavorare come ricercatore nell’ambito degli studi teatrali e come insegnante di recitazione. Continua la sua carriera come insegnante, traduttore e autore di narrativa e teatro. Attualmente è Art Director della piccola casa editrice varesina Asinelli Editori. Insegna Scrittura creativa, Arti sceniche e Comunicazione.
Guido Negretti è laureato in Lingue e Letterature straniere presso l’università di Milano. Ha un master in Letteratura comparata. Ha conseguito, presso l’università di Valencia, un diploma post-laurea come insegnante di spagnolo.
Ha tradotto molteplici testi per conto di diverse case editrici, fra cui: Il buon porto (The Fair Haven) di Samuel Butler, Contro la religione (Against Religion) di H.P. Lovecraft, Lettere eretiche (excerpts from the autobiography) di Mark Twain e
Tutti a bordo per Ararat (All aboard for Ararat) di H. G. Wells.